Forum del Gruppo Scout AVSC Abano 1

Dal sito avsc.it

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fchristian
view post Posted on 23/9/2008, 08:08     +1   -1




da La Stampa.it

Scout, il branco resta senza capi
Allarme dei cattolici dell’Agesci: calano le “vocazioni” degli educatori
GIACOMO GALEAZZI, PIER FRANCESCO QUESITONIO
ROMA
Crisi di vocazioni tra i capi scout: l’associazione cattolica Agesci perde i suo i «quadri». A Torino chiude un gruppo scout all’anno. Un’emergenza condivisa su scala nazionale dal movimento che sta soffrendo un po’ ovunque per un netto calo di adesioni alla classe dirigente dello scautismo. L’impegno richiesto ai capi educatori è faticoso. Lontano dalla mondanità, costante e quotidiano e troppo spesso non conciliabile con il lavoro e la vita privata. Se a 21 anni, in media, i ragazzi concludono il loro percorso formativo nello scautismo e scelgono di cominciare quello da educatori scout, a 24 in molti decidono di abbandonare del tutto. Travolti da nuove esperienze, studi all’estero, soprattutto, e svaghi di ogni tipo, e dal mondo del lavoro più difficile da gestire e progettare rispetto ad alcuni anni fa. Emblematico il caso torinese. I numeri parlano, a Torino, di nove gruppi chiusi dal 1998 al 2008. Tre sono spariti, e assorbiti da altri gruppi dello stesso quartiere, mentre gli altri sei si sono fusi, creandone tre nuovi. Dei 30 gruppi del 1998, ne sono rimasti 24. E’ sceso anche il numero dei ragazzi censiti nei gruppi che da 3100 del 1998 è passato a 2500, di cui 360 capi educatori. Le «zone», ovvero le sovrastrutture associative che comprendono i gruppi scout, fino al 1995 erano quattro.

Una per ogni punto cardinale, e raccoglievano anche tre gruppi dell’hinterland. Nel ‘98 sono state unificate nella Zona Metropolitana. «Occuparsi di ragazzi più giovani è un impegno gravoso che richiede una convinzione forte - osserva il “patrono” dello scautismo in Curia, il vescovo torinese Renato Boccardo, 54 anni, segretario generale del Governatorato vaticano, assistente religioso di campeggi degli scout, soprattutto sui monti di Quibolar, vicino Bardonecchia -. Nell’odierna società individualista e deresponsabilizzante cresce la titubanza e l’esitazione di fronte all’impegno di farsi carico dell’educazione degli altri. Così magari si preferisce la pizza con gli amici ai due, tre incontri settimanali all’Agesci». A fare concorrenza non sono solo gli impegni di studio, lavoro, famiglia ma anche le esperienze formative all’estero come l’Erasmus. «Sono formule più finalizzate al singolo, mentre il capo scout impara a stare con gli altri, aiuta a crescere mentre cresce lui stesso - precisa il vescovo Boccardo -. Questa interazione ricompensa dei sacrifici e educa al senso di responsabilità, alla generosità, alla gratuità, ai valori dimenticati. La “crisi vocazionale” è dovuta al timore delle responsabilità verso i più giovani e all’impegno nella comunità capi». E proprio la mancanza di vocazioni per svolgere «il mestiere del capo» come lo chiamava, non a caso, il fondatore Robert Baden Powell, a preoccupare. La contromossa adesso è fare di necessità virtù», secondo il principio «meno capi, ma più bravi». «La flessione di questi anni - afferma Federico Savia, responsabile della Zona metropolitana - è figlia di una crisi generale dell’associazionismo e si spiega soltanto in parte con la chiusura dei gruppi. Le richieste di ingresso dei ragazzi nei gruppi aumentano tutti gli anni». Ci sono alcuni gruppi scout che hanno liste di attesa lunghe anni. I genitori iscrivono i loro figli nel «branco» a tre anni per sperare di avere un posto quando il pargolo compirà l’età minima, 8 anni. «Fare il capo educatore scout è impegnativo - continua Savia - è una scelta di sacrificio. Lo scautismo non è superficiale, occorre dedicare tempo per la progettazione del lavoro con i ragazzi, per seguire la loro crescita, per mantenere costanti i rapporti con le famiglie».

Una proposta che a Torino lo scautismo vuole offrire concretamente alla città attraverso un maxi-progetto con il comune. La realizzazione di un’area verde attrezzata, intitolata a Baden Powell e gestita dagli scout, da utilizzare come spazio di incontro e di attività. Un’area, adiacente al futuro Parco Dora, sulle sponde del fiume all’altezza dell’ospedale Amedeo di Savoia, dove sarà anche autorizzato il campeggio e potrebbe diventare una delle tappe della futura via Francigena, in attesa dell’ostensione della Sindone. Se ne parlerà giovedì in consiglio comunale. E’ torinese anche la presidente del comitato nazionale dell’Agesci, Paola Stroppiana, medico del Mauriziano. «La situazione di Torino è simile a quella delle grandi città italiane - ammette - mentre nelle province e nel Centro Sud la situazione è decisamente migliore. A livello nazionale ci sono 180 mila censiti: il numero dei capi, purtroppo tende a diminuire».

La crisi di vocazioni è evidente. «L’associazione chiede che i capi educatori abbiano concluso i due campi scuola del loro iter di formazione e certamente gli impegni per un educatore scout sono notevoli. Numerose riunioni settimanali, la rinuncia alle proprie ferie per andare ai campi estivi, garantire disponibilità e continuità almeno annuale. Questo spaventa - puntualizza -. E’ impopolare oggi, impegnarsi per gli altri. Lo scautismo fa scoprire che la felicità è fare la felicità degli altri».


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Ugo

Capo Clan
gruppo Padova 2 Torre
 
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robinino
view post Posted on 23/9/2008, 10:13     +1   -1




per quanto non ci sia nulla di nuovo sono colpito. e amareggiato. forse lo scautismo è diventato talmente grande che c'è bisogno di una spinta riformatrice che aiuti chi lo fa. o forse si scoprono i limiti dell'associazionismo volontario, senza lucro. non può espandersi oltre un certo limite, ed ora inizia la recessione. che tra l'altro è sintomo di una vita più dura, se bisogna pensare di più a se stessi. o peggio ancora c'è sempre meno gente che pensa agli altri.
 
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fchristian
view post Posted on 10/12/2008, 12:31     +1   -1




Ciao tutti volevo comunicare a tutti gli iscritti che gli eletti a Consiglio direttivo si sono ritrovati per definire le cariche associative (si ritroveranno ancora il 15/12).

Alberto Santin è Capo Scout
Raffaele Piazzeta è il vice capo scout
Antonio Moretto è il tesoriere
Roberto BAruzzo è il segretario

Presto comunicheranno a tutti la loro email e verranno inseriti nei circuiti email associativi.
Saluti e ringraziamenti a tutti.
 
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2 replies since 23/9/2008, 08:08   172 views
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